L'Italia ha poca confidenza con l'arte moderna. Troppo abituati ai fasti dell'architettura, della pittura e della scultura del passato, fatichiamo ad apprezzare la bellezza dell'arte dei giorni nostri. L'Hangar Bicocca a Milano è "fuori" dai circoli tradizionali della cultura. Le sorprese al suo interno sono continue. Uno schermo orizzontale lunghissimo apre le porte dello spazio espositivo ai visitatori con la storia dell'Hangar, le esposizioni attive, l'agenda delle attività, la presenza e la ricorrenza dell'Hangar sui social network.
Poi tre opere fantastiche...
Si apre con I sette palazzi celesti di Anselm Kiefer. Uno spazio immenso in cui si ergono queste sette torri in grado di trasmettere al visitatore un carico emotivo potente.
La scena poi è rubata dall'Undisplay di Carsten Nicolai. Un trionfo di luci dove il bianco ed il nero, uniti ai giochi di ombre, attraggono con forza il pubblico che dopo pochi minuti può ammirare la novità presentata ieri sera: On space time foam. Una struttura fluttuante sollevata tra i 14 ed i 20 metri di altezza, creata da Tomás Saraceno. L'arte diventa interattiva per i visitatori che vivono dall'alto questa nuova concezione di spazio, ma anche per il pubblico che resta alla base di questa stanza isolata dal mondo. Nuove forme d'arte si diffondono.
Nessun commento:
Posta un commento