I periodi di crisi alterano radicalmente i consumi, portando a tagli e focalizzazioni talvolta inspiegabili. Nei momenti di tensione economica le persone attivano processi più o meno consapevoli di ricerca del benessere, momentaneo o duraturo. La crescita dei consumi legati al concetto di wellness dimostrano questa relazione inversamente proporzionale: al calare del benessere economico, cresce la ricerca di benessere edonistico e la voglia di tentare la strada della fortuna. Non c'è infatti il solo sviluppo di palestre, dermocosmesi, spa; si rileva il boom di scommesse, casinò online e, in generale, dell'area della fortuna.
Osservando l'offerta promozionale mediatica di questo periodo, si evince l'invasione di player che cavalcano l'onda della "disperazione" popolare. Si presentano come venditori di speranza. Dalla nazionale Sisal ai soggetti internazionali (come William Hill), tutti sfruttano il momento macroeconomico. Avendo poche speranze, gli utenti cercano di comprarle. È business, ma non va sottovalutato il rischio "bolla di sapone". Il confine tra speculazione e business è spesso sottile, ma la vendita di speranza non genera certamente fiducia.
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