La Corporate Social Responsibility è un impegno per molte aziende. È difficile oggi comprendere la "sincerità" dell'approccio di CSR. È divenuta una moda e, come sempre accade quando "qualcosa" fa tendenza, vi sono alcuni falsi. La CSR richiede però un approccio talmente olistico che i nodi (prima o poi) vengono al pettine. La responsabilità sociale, per essere efficace, deve penetrare tutti i processi aziendali ed il modo di pensare dei dipendenti: in assenza di questo presupposto, si rivela essere una semplice operazione promozionale e non un reale approccio aziendale. Lush ha storicamente investito sulle tematiche sociali (naturalità dei prodotti, rispetto degli animali, tutela dell'artigianato), ma ora ha fatto un ulteriore passo sul cammino della CSR.
Sponsorizzare la giornata contro l'omofobia, schierarsi a favore dei matrimoni gay è un gesto forte ed esplicito, forse coraggioso visto il substrato pregiudiziale imperante nel nostro paese. "Dimmi di sì" è l'iniziativa pensata per supportare la causa dei matrimoni onosessuali. Lush si posiziona così come un brand "aperto", scevro da retaggi culturalmente arretrati. Mostra una Corporate Identity focalizzata sui diritti umani e sull'uguaglianza. Una manifestazione di civiltà che rafforza un brand che si occupa del benessere delle persone, senza dimenticare che il benessere di un individuo passa attraverso la sua libertà e la tutela dei suoi diritti.
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