L'innovazione e la qualità di un prodotto vengono dispersi in assenza di
una buona capacità di fare distribuzione. L'erogazione del servizio o
la consegna del prodotto al cliente devono riflettere il posizionamento
originario. Se l'ultimo anello della catena confligge con l'immagine del
prodotto, è quest'ultimo a subirne le più pericolose conseguenze. Il
posizionamento ne esce alterato, ereditando le debolezze di un partner
inadeguato. Il patner selezionato dovrebbe ispirarsi ai medesimi valori
dell'azienda produttrice e perseguire un posizionamento analogo.
American Express commette spesso questo errore.
La carta di credito più esclusiva del mercato, lo strumento di pagamento
più aspirazionale non presidia i dettagli. Se l'obiettivo è
rappresentare una carta di credito di prestigio, non ci si può certo
affidare ad un corriere espresso sconosciuto per la consegna della card
al cliente finale. Un corriere espresso dal brand ignoto, con un solo
punto di raccolta a Milano, con orari incompatibili con la vita
lavorativa (in maniera incoerente rispetto al target di American
Express: tendenzialmente orientato al lavoro e alla carriera). Un
partner che lascia un avviso di recapito nella casella posta strappato, stropicciato e redatto in maniera approssimativa. Non si veicola in questo
modo l'esclusività della carta. American Express dimentica la cura dei
dettagli e la sua immagine ne risente.
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