Gianni Morandi ci prova, ma non si può certo affermare che il suo
secondo Festival stia volando. I dati di ascolto nascondono una
trappola: comprendono una larga parte di popolazione che guarda Sanremo
perché "il festival va visto". Una fedeltà comportamentale e non
cognitiva. Si instaurano meccanismi di sfida tra i telespettatori:
"Vediamo chi ce la fa a resistere fino alla fine".
L'offerta televisiva è cambiata e, se vuole sopravvivere, il Festival
deve cambiar pelle. Ritmi lenti, stile compassato, molta
istituzionalità e poco spettacolo. Le buone canzoni e Rocco Papaleo
sono le uniche note intonate di un'edizione totalmente fuori tempo in
cui anche Celentano delude con un intervento inconcludente. I talent
show (X-factor in primis) hanno abituato il pubblico allo spettacolo
vero. Ostinarsi a proporsi questa formula di Festival al telespettatore
equivale a voler vendere uno StarTac ad un consumatore che utilizza un iPhone 4S.
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