Il web ha alterato radicalmente il modello di business delle banche. Il
legame "storico" tra il cliente e la filiale è stato intaccato
dall'avvento dell'home banking. Potendo realizzare tutte (o quasi) le
operazioni da casa o dall'ufficio, le occasioni di contatto delle banche
con i propri correntisti si sono ridotte drasticamente. Il punto di
forza della capillarità sta gradualmente perdendo rilevanza perché c'è
una banca più prossima della filiale: la banca a domicilio attraverso
il web.
Tutte le banche "storiche" hanno lanciato i propri servizi di home
banking, ma oggi competono con nuovi player: le banche web based che non
dispongono di una "rete fisica". E' cosi necessario per gli attori
storici del mercato monitorare i comportamenti di migrazione dei clienti
(churn rate) verso queste nuove soluzioni bancarie. Analizzando le movimentazioni
del conto corrente, si individuano i clienti che girano somme di denaro
su conti a loro intestati in banche web based. Capita, ad
esempio, che Intesa SanPaolo contatti telefonicamente i propri
correntisti (clienti anche di IngDirect), esordendo con "Abbiamo notato
che ha effettuato delle operazioni..." e continuando con "Abbiamo anche
noi condizioni vantaggiose, perché non viene a trovarci in filiale". Si
affilano così le armi per evitare fughe del cliente, sfruttando tutti i
dati in proprio possesso. Questa azioni di retention però non
genereranno fedeltà cognitiva dei clienti, forse behavioral loyalty. Un
cliente multibank è un cliente tendenzialmente opportunista, un cherry picker.
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