La campagna puntava in maniera decisa sui social network, supportati dagli spot tv. Da quasi due mesi la medesima pubblicità è on air: lo stesso protagonista della Wow experience con il solito messaggio. Non c'è esaltazione del percorso, ma solo del risultato finale. Piuttosto si genera monotonia e anche scarsa credibilità. La testimonianza del soggetto "monitorato" appare totalmente costruita, originando una diffidenza forse più alta degli spot "tradizionali".
L'idea poteva essere interessante, ma è svanita in un arco temporale troppo breve, omologandosi alla comunicazione più classica. L'attento presidio dei social media non è stato supportato dalla comunicazione tv. C'è tuttavia un'aggravante: l'effetto boomerang derivante dall'effetto annuncio che aveva creato curiosità ed aspettative.
Lo spot del lancio
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