La tragedia della Costa Concordia colpisce sul piano umano. La perdita
di vite, i feriti, lo shock dei sopravvissuti sconvolgono l'emotività di
tutta la popolazione italiana ed internazionale, generando un
sentimento di sdegno per le dinamiche di quella tragica notte. C'è poi
un altro versante che sarà colpito nel medio-lungo periodo dall'affaire
Costa Concordia: Costa Crociere.
Le responsabilità del Comandante Schettino sono evidenti, ma il
collegamento Schettino-Costa Crociere è immediato nella mente
dell'utente. L'azienda doveva garantire la professionalità, la
formazione/preparazione e l'etica del suo dipendente. Responsabilità
personali ed aziendali in questo caso si distinguono a fatica. E' emersa
una scarsa prontezza all'emergenza, risultato dell'incoscienza del
singolo, ma anche di una generale impreparazione. I media hanno poi
marcato in più occasioni (attraverso dichiarazioni e testimonianze) come
l'inchino non fosse una eccezione, bensì un rituale, una consuetudine. Sicuramente all'Isola del
Giglio si è andati oltre i limiti.
La fiducia riposta in Costa Crociere dai clienti è stata distrutta:
l'azienda dovrà ora gestire la detrazione dei passeggeri, degli abitanti
dell'Isola del Giglio, scossi dall'accaduta e braccati dall'ombra del disastro ambientale. Dovrà fronteggiare i danni economici di questa
tragedia: una nave persa, il contraccolpo in termini di disdette e
mancate prenotazioni, i problemi occupazionali. Una persona ed i suoi
comportamenti possono dissipare quanto di buono è stato fatto negli
anni. L'azienda però non può affermare di aver fatto tutto il possibile
per evitare questo luttuoso evento e questa percezione sta erodendo il capitale
di fiducia accumulato fino alla scorsa settimana.
Nessun commento:
Posta un commento