Era uno degli eventi televisivi più attesi di questa stagione. Tutti
aspettavano il ritorno di Michele Santoro dopo il divorzio con la Rai.
Sky, molte altre emittenti locali (tutte certificate dall'Auditel) e il web ieri sera hanno
trasmesso la prima puntata di "Servizio Pubblico", primo esperimento multi-piattaforma che garantisce piena copertura nazionale. La matrice
provocatoria del programma è già nel titolo (affiancato dall'alert: Cave Canem): il servizio pubblico per
antonomasia è quello erogato dalla Rai (da cui Santoro è stato
cacciato). Il giornalista punta ad un servizio pubblico ben più
valoriale: la libera informazione.
I titoli di apertura parlano di Michele Santoro e altri
100.000, i liberi cittadini che hanno finanziato il programma con una donazione. Squadra
che vince non si cambia: Vauro, Travaglio, Giulia Innocenzi e la rientrante Luisella
Costamagna. Lo studio non è grandissimo e la scenografia è estremamente
popolare: luci basse, una gru sullo sfondo, sedie anni '50 per gli
ospiti, una sorta di impalcatura per la redazione e gli outsider. Un
anfiteatro del tempo della crisi: al centro il mattatore ed i suoi
ospiti; le gradinate per il pubblico.
De Magistris, Della Valle, Stella e Rizzo supportano il "guru Santoro"
nel primo attacco alla casta di questa nuova serie. Rispetto al suo
potenziale provocatorio, il giornalista è stato contenuto, ma promette
scintille ed i numeri sono dalla sua parte. C'è un largo segmento di
popolazione che ricerca questo tipo di informazione. Basta un solo
numero: 48.000 risposte al sondaggio su Facebook tra due blocchi
pubblicitari. La domanda:"Il governo dovrebbe continuare la legislatura
rispondendo alle richieste dell'Europa, della popolazione e di
Confindustria o dimettersi?"... La risposta: il 97% auspica la
seconda strada.
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