Arrivano spesso dall'estero e si moltiplicano senza sosta. Sono i punti delle
reti della salute: dentale, oftalmico, dermatologico e tricologico sono
gli ambiti più presidiati. Un tempo c'era lo specialista, il
professionista indipendente legato al paziente da una relazione
duratura, alimentata da WOM e reputation. Spesso il prezzo costituiva
una proxy della qualità del servizio erogato e al crescere dell'onorario
aumentava anche la lista di attesa.
Vital Dent, Idea Sorriso, Clinica Baviera, Istituto Helvetico Sanders, costituiscono solo una selezione delle insegne
che oggi movimentano il "retail della salute". I vantaggi di una rete
(per aziende e consumatori) finalmente approdano nel comparto
healthcare. Riconoscibilità dell'insegna, capillarità (area su cui si
sta investendo notevolmente), prezzi chiari (inferiori ai competitor
indipendenti), atmosphere: gli attributi di una value proposition
differenziante. La contrazione economica ha cambiato il sistema di
preferenze della popolazione economica: il professionista ora vede
migrare i suoi pazienti verso altre "healthcare solution" che non sono
semplicemente low-cost.
La possibilità di risparmiare non è infatti
l'unico driver di scelta di un network per servizi legati al mondo della salute. La qualità percepita, l'affidabilità e la sicurezza trasmesse da un'insegna, supportata da standard comuni e certificazioni di qualità, supportano il cambiamento dei comportamenti di acquisto. La crisi fa evolvere i mercati. Questi nuovi player utilizzano tutte le armi in loro possesso: dal testimonial famoso ai social network, dall'offerta sui club online al direct marketing. La "casta medica" dovrà ora attrezzarsi per conquistare un cliente sempre più smaliziato.
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