Il mercato ricicla tutto; molte delle idee di oggi sono il frutto di un
processo di sedimentazione e rielaborazione basato su concept del
passato. Vi sono segmenti specifici della popolazione che si esaltano
per queste "riedizioni". I consumi "nostalgici" sono un fenomeno per
nulla trascurabile: si rintraccia nel mercato musicale, nel mondo del
fashion e del design. Il comparto degli orologi vive in maniera intensa
questa tendenza. Swatch non è l'unico player ad aver rispolverato i
modelli storici. E' riapparso sul mercato un prodotto/ per anni
dimenticato: Hip Hop, brand del Gruppo Binda, lo stesso di Breil.
L'oggetto cult degli Anni '80, l'orologio dei "Ragazzi della 3a C",
torna sulla scena per riaffermare la sua immagine puntando proprio sullo
stesso segmento di una tempo, oramai "cresciuto". I modelli conservano
le loro caratteristiche originarie. La gamma di colori disponibili
costituisce il principale elemento di valore, unito alla "flessibilità"
dell'orologio derivante dai suoi materiali, al prezzo contenuto, alla sua profumazione ed alla possibilità di cambiare cinturino. L'intenzione va premiata, mama lo scontro con Swatch appare troppo
forte. Un driver vincente potrebbe essere rappresentato dal tribalismo
sul web che l'azienda sta già ponendo in essere. Il fenomeno in oggetto ed i suoi "stakeholder" detengono tutte le caratteristiche della tribù: i social network possono sancire il rilancio definitivo di questo brand.
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