giovedì 27 ottobre 2011

Una nuova interpretazione per l'acronimo CMO

Ieri pomeriggio, l'evento IBM-Università Commerciale Luigi Bocconi dedicato all'evoluzione del CMO ha posto l'accento sulle nuove priorità del marketing e sulle esigenze più pressanti dei Marketing Manager. La presentazione della survey realizzata da IBM e la successiva tavola rotonda hanno stimolato la platea con messaggi importanti, portando tutti a doversi confrontare con le nuove frontiere del marketing.


In una occasione di incontro perfettamente organizzata, IBM e Luxottica hanno posto l'accento sulla necessità continua di "cambiare pelle": una value proposition ed un business model statici non premiano. Unicredit ha sottolineato la rilevanza dei canali online nel banking, evidenziando l'opportunià/urgenza di intergrazione tra online ed offline, senza tralasciare la coopetition. Con Fiat sono state toccate le sfide del branding, riprese da Nestlé per cui gestire un portafoglio multi-category e multi-brand é tutt'altro che semplice.


Tutti hanno parlato di Marketing pensando ai bisogni di gestire la multicanalita, di conoscere meglio il cliente (soprattutto nei suoi comportamenti online), di divenire content provider, rendere efficace il multi-brand management, conoscere e sfruttare i new media, seguire un approccio glocal. Un novero di priorità estremamente ampio. Carlo Luigi Salvadori, Direttore Consumer Marketing&Communication di Nestlé Italia, ha infatti parlato di un nuovo ruolo del CMO: "Chief Miracle Officer".

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