venerdì 9 settembre 2011

TIM: la comunicazione zoppica

Le compagnie telefoniche ci hanno abituato negli ultimi anni a battage pubblicitari esilaranti ed entusiasmanti nell'ottica della serialità. L'utilizzo del testimonial è esasperato e spesso la loro figura  offusca l'offerta commerciale, a vantaggio del "solo" brand. La campagna pubblicitaria crea così brand engagement orientato alla loyalty.


Luca e Paolo e Totti&Co. per Vodafone, Panariello e Aldo, Giovanni e Giacomo per Wind, Fiorello per Infostrada, George Clooney e Valentino Rossi per Fastweb, Raul Bova e Teresa Mannino per 3: tutti puntano sul testimonial in una chiave comica. TIM in questo momento soffre su questo fronte. Dopo gli impattanti spot interpretati da Belen Rodriguez e Christian De Sica, il tono comico della comunicazione sembra essersi affievolito. Il mix di personaggi non funziona: Neri Marcorè, Marco Mazzocca e Bianca Balti non si integrano in una storia di base (quella di Colombo) debole nella struttura.

I personaggi maschili presentano potenzialità enormi dal punto di vista umoristico, ma oggi sono "spiazzati" da copioni assolutamente inconsistenti. L'unico momento di risveglio in questo nuovo corso della comunicazione TIM è collegato al coinvolgimento di Raffaella Carrà, confermando l'inadeguatezza di Bianca Balti in ruolo comico: bellezza da calendario, non interprete. Se si vuole salvare il poco che si è seminato con questa serie, punterei sul binomio Carrà-Marcorè. In alternativa va ripensato il concept di comunicazione.

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