Le notizia era nell'aria, tutti sapevano che poteva accadere da un momento all'altro. Sicuramente non si può dire che la lettera di Steve Jobs arrivi inaspettata, ma il popolo Apple cercava da anni di accantonare la minaccia del suo cancro, nella speranza che potesse guarire.
Non si tratta di un semplice avvicendamento aziendale, lo sarebbe se non si parlasse di Apple e di Steve Jobs: un binomio indossulubile che negli anni ha portato le reciproche immagini ad alimentarsi reciprocamente in maniera virtuosa. Apple è Steve Jobs e viceversa. Non semplicemente un manager, non solo un creativo, stiamo parlando di un vero e proprio mito dei tempi moderni.
Il creatore di Apple non ha portato sul mercato mera tecnologia, bensì un mondo di valori e di stile, un modo di vivere. Alle porte del lancio del nuovo iPhone però Steve Jobs dice "basta": un momento storico apparentemente "stonato", ma razionalmente comprensibile. L'impatto della notizia sarà inevitabile e l'azienda dovrà lavorare pesantemente per compensare questo passaggio, ma la prossimità temporale con un nuovo lancio e l'entusiasmo ad esso connesso porteranno il mercato a spostare l'attenzione sul prodotto, dimenticando per un attimo la notizia. Il suo successore, Tim Cook, avrà un peso notevole sulle spalle: fare in modo che Apple viva indipendentemente da Steve Jobs.
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