La trasformazione è compiuta; il riposizionamento è stato raggiunto. Resta ben poco dei Grandi Magazzini nei punti vendita La Rinascente. Il poeta Gabriele D'Annunzio (che ne creò il naming) sarebbe entusiasta oggi della nuova immagine degli store: lusso, eleganza e brand famosi.
L'intento di "riposizionare l'insegna verso l'alto" è stato raggiunto lavorando in maniera dirompente sul retailing mix. Un layout basato sui concept di shop in shop e corner brandizzati in cui si respira aria di esclusività.
Il nero e le luci dominano un ambiente che pone lo shopper in una situazione di timore reverenziale. Ogni singolo prodotto è valorizzato all'interno della sua area dedicata. Gli arredi pur essendo lineari ed omogenei nel complesso presentano gli elementi di personalizzazione dei diversi brand, definendo così boutique che
convivono in uno spazio armonico, ma allo stesso tempo "riservato".
La trasformazione degli store è audace: il coraggio di cambiare in un momento di crisi non è cosa comune, soprattutto se si punta verso un segmento più alto del mercato. Il "vecchio" cliente de La Rinascente forse oggi stenta a riconoscersi nel nuovo format: ha bisogno di tempo per assimilare il cambiamento. Qualche shopper si perderà per strada; si acquisiranno di sicuro nuovi clienti: oggi La Rinascente è una risposta a chi ricerca lo shopping emozionale. Per migliorare l'esperienza di acquisto è ora il momento di lavorare sui percorsi tematici e sulle stringhe di consumo/acquisto, tentando di superare i confini dei brand.
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